Santa Maria della Marca

Castelfiorentino, diocesi di Volterra

Date loro voi stessi da mangiare 

Dal Vangelo secondo Luca ( Lc 19,11-17 )  

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Date loro voi stessi da mangiare

Mandali via, è sera ormai, e siamo in un luogo deserto. Gli apostoli si preoccupano per la folla, ne condividono la fame, ma non vedono soluzioni: «lascia che ciascuno vada a risolversi i suoi problemi, come può, dove può». Ma Gesù non ha mai mandato via nessuno. Anzi vuole fare di quel luogo deserto una casa calda di pane e di affetto. E condividendo la fame dell’uomo, condivide il volto del Padre: “alcuni uomini hanno così tanta fame, che per loro Dio non può avere che la forma di un pane” (Gandhi). E allora imprime un improvviso cambio di direzione al racconto, attraverso una richiesta illogica ai suoi: Date loro voi stessi da mangiare. Un verbo semplice, asciutto, concreto: date. Nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con un altro verbo, fattivo, di mani: dare (Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio (Gv 3,16), non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici (Gv 15,13). Ma è una richiesta impossibile: non abbiamo che cinque pani e due pesci. Un pane per ogni mille persone e due pesciolini: è poco, quasi niente, non basta neppure per la nostra cena. Ma il Signore vuole che nei suoi discepoli metta radici il suo coraggio e il miracolo del dono. C’è pane sulla terra a sufficienza per la fame di tutti, ma non è sufficiente per l’avidità di pochi. Eppure chi dona non diventa mai povero. La vita vive di vita donata. Fateli sedere a gruppi. Nessuno da solo, tutti dentro un cerchio, tutti dentro un legame; seduti, come si fa per una cena importante; fianco a fianco, come per una cena in famiglia: primo passo per entrare nel gioco divino del dono. Fuori, non c’è altro che una tavola d’erba, primo altare del vangelo, e il lago sullo sfondo con la sua abside azzurra. La sorpresa di quella sera è che poco pane condiviso tra tutti, che passa di mano in mano e ne rimane in ogni mano, diventa sufficiente, si moltiplica in pane in-finito. La sorpresa è vedere che la fine della fame non consiste nel mangiare da solo, a sazietà, il mio pane, ma nello spartire il poco che ho, e non importa cosa: due pesci, un bicchiere d’acqua fresca, olio e vino sulle ferite, un po’ di tempo e un po’ di cuore, una carezza amorevole. Sento che questa è la grande parola del pane, che il nostro compito nella vita sa di pane: non andarcene da questa terra senza essere prima diventati pezzo di pane buono per la vita e la pace di qualcuno. Tutti mangiarono a sazietà. Quel “tutti” è importante. Sono bambini, donne, uomini. Sono santi e peccatori, sinceri o bugiardi, nessuno escluso, donne di Samaria con cinque mariti e altrettanti fallimenti, nessuno escluso. Prodigiosa moltiplicazione: non del pane ma del cuore.              (Ermes Ronchi)

Agenda settimanale

19 Domenica - CORPO E SANGUE DI CRISTO (anno C) – P S. Romualdo; Ss. Gervasio e Protasio

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore; Gn 14,18-20; Sal 109; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11b-17

09:00  Santa Messa – def.: Montagnani Settimo e Matteoli Emma

11:15  Santa Messa – def.: Mario, Luisa e Rino

18:00 Santa Messa – P.G.R

20 Lunedì - 12.a T. O. S. Gobano; S. Giovanni da Matera; B. Margherita Ebner

Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!; 2Re 17,5-8.13-15a.18; Sal 59; Mt 7,1-5

18:00 Santa Messa – def.: faMG. PaNCHETTI Luciano, Bacciarelli Silvana e Vannucchi

21 Martedì - 12.a T. O. S. Luigi Gonzaga (m); S. Rodolfo; B. Tommaso di Orvieto

Dio ha fondato la sua città per sempre; 2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36; Sal 47; Mt 7,6.12-14

18:00 Santa Messa – def.: Mancini Irene

22 Mercoledì - 12.a T. O. S. Paolino da Nola (mf); Ss. Giovanni F. e Tommaso M. (mf)

Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti; 2Re 22,8-13; 23,1-3; Sal 118; Mt 7,15-20

18:00 Santa Messa – def.: Martina- Zini Luciano

23 Giovedì - NATIVITA’ DI S. GIOVANNI BATTISTA (s) S. Giuseppe Cafasso; S. Lanfranco

Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80

18:00 Santa Messa – def.: Galgani Gino

24 Venerdì - SACRO CUORE DI GESU’ (anno C) (s)

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; Ez 34,11-16; Sal 22; Rm 5,5-11; Lc 15,3-7

18:00 Santa Messa – def.: Moretti Liliana – Bronzi Gigliola                                                

25 Sabato - Cuore Immacolato di Maria (m) S. Massimo; S. Guglielmo di Montevergine;

Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore; Is 61,9-11; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 2,41-51

18:00 Santa Messa – def.: Lotti Giuliano - -Cipriani Aldo

26 Domenica - 13.a T. O. (anno C) Ss. Giovanni e Paolo; S. Vigilio; S. Josemaria Escrivà

Sei tu, Signore, l’unico mio bene; 1Re 19,16b.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62

09:00  Santa Messa – def.: Dino, Sabatino e Annunziata

11:15  Santa Messa – def.: Mancini Antonia – Soldati Carlo e Vasco

18:00 Santa Messa – famg. Noto e Palini

A partire da lunedì 20 giugno la messa feriale sarà celebrata nella cappella vicino al salone

Intervento di don Valentino sabato 25 giugno 2022 09:52:00
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