Santa Maria della Marca

Castelfiorentino, diocesi di Volterra

 

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,33-43)

Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?". Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo". E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.

La pazienza di Dio

Gesù amava le vigne: le ha raccontate, per sei volte, come parabole del regno; vi ha letto un simbolo forte e dolce (io sono la vite e voi i tralci, Gv 15,5); al Padre ha dato nome e figura di vignaiolo (io sono la vite vera e il Padre è l'agricoltore, Gv 15,1). Ma oggi il Vangelo racconta di una vendemmia di sangue. Una parabola dura, che vorremmo non aver ascoltato, cupa, con personaggi cattivi, feroci quasi, e questo perché la realtà attorno a Gesù si è fatta cattiva: sta parlando a chi prepara la sua morte. L'orizzonte di amarezza e violenza verso cui cammina la parabola è già evidente nelle parole dei vignaioli, insensate e brutali: Costui è l'erede, venite, uccidiamolo e avremo noi l'eredità! Ma quale manuale di diritto civile hanno mai letto? È chiaro che non è il diritto ad ispirarli, ma quella forza primordiale e brutale, originaria e stupida, che in noi sussurra: devi sopraffare l'altro, occupa il suo posto, e allora avrai il suo campo, la sua casa, la sua donna, i suoi soldi. Quanto è diverso Dio, che ricomincia, dopo ogni tradimento, a mandare ancora servitori, altri profeti, infine suo Figlio; che non è mai a corto di sorprese e di speranza: che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna, che io non abbia fatto? Io, noi siamo vigna e delusione di Dio, e lui, contadino appassionato, continua a fare per me ciò che nessuno farà mai. Fino alla svolta del racconto: alla fine, che cosa farà il signore della vigna? La soluzione proposta dai capi del popolo è tragica: uccidere ancora, far fuori i vignaioli disonesti, sistemare le cose mettendo in campo un di più di violenza. Vendetta, morte, il fuoco dal cielo. Ma non succederà così. Questo non è il volto, ma la maschera di Dio. Infatti Gesù introduce la novità propria del Vangelo: la storia di amore e tradimenti tra uomo e Dio non si concluderà con un fallimento, ma con una vigna viva e una ripartenza fiduciosa: Perciò io vi dico: il regno di Dio sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Trovo in queste parole un grande conforto: sento che i dubbi, i peccati, le sterilità non bloccano la storia di Dio; quel suo sogno di buon vino comunque avanza, niente lo arresta. La vigna darà il suo frutto, perché c'è ancora chi saprà difenderla e farla fruttificare. Ci sono, stanno sorgendo, nascono dovunque, e lui sa vederli, vignaioli bravi che custodiscono la vigna anziché depredarla, che servono l'umanità anziché servirsene. I custodi della fecondità. Nella vigna di Dio è il bene che revoca il male. La vendemmia di domani sarà più importante del tradimento di ieri. I grappoli gonfi di succo e di sole riscatteranno anche la sterilità di questi nostri inverni in ansia di luce.

Agenda settimanale

4 Domenica - 27.a del Tempo Ordinario (anno A) S. FRANCESCO D'ASSISI, patrono d'Italia (f)

Is 5,1-7; Sal 79; Fil 4,6-9; Mt 21,33-43 La vigna del Signore è la casa d'Israele

9:00 Santa Messa def.: Masiero Stefano

11:15 Santa Messa def.: Giuseppe e Leonella – Annamaria e Rita

18:00 Santa Messa def.: famg. Ricciardi Galluzzi

5 Lunedì - 27.a del Tempo Ordinario S. Faustina Kowalska; B. Bartolo Longo; B. Alberto M.

Gal 1,6-12; Sal 110; Lc 10,25-37 Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza

18:00 Santa Messa def.: Fontanelli Paolo

6 Martedì - 27.a del Tempo Ordinario S. Bruno (mf); S. Fede; S. Magno

Gal 1,13-24; Sal 138; Lc 10,38-42 Guidami, Signore, per una via di eternità

18:00 Santa Messa def.: Ocone Carmina

7 Mercoledì - 27.a del Tempo Ordinario Beata V. Maria del Rosario (m); S. Giustina; S. Augusto

Gal 2,1-2.7-14; Sal 116; Lc 11,1-4 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo

18:00 Santa Messa e supplica alla Madonna di Pompei - def.: Conti Franca - Del Turco Silvano

8 Giovedì - 27.a del Tempo Ordinario S. Pelagia; S. Felice di Como; S. Reparata

Gal 3,1-5; Cant. Lc 1,68-75; Lc 11,5-13 Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato il suo popolo

18:00 Santa Messa def.: Cetti Paolo

9 Venerdì - 27.a del Tempo Ordinario Ss. Dionigi e c. (mf); S. Giovanni Leonardi (mf)

Gal 3,7-14; Sal 110; Lc 11,15-26 Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza

18:00 Santa Messa def.: Colombini Stefano

10 Sabato - 27.a del Tempo Ordinario S. Cerbonio; S. Tanca; S. Daniele Comboni

Gal 3,22-29; Sal 104; Lc 11,27-28 Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza

18:00 Santa Messa def.: Ulivelli Ezio

11 Domenica - 28.a del Tempo Ordinario (anno A) S. Giovanni XXIII

Is 25,6-10a; Sal 22; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14 Abiterò per sempre nella casa del Signore

9:00 Santa Messa def.: Buratta Paolo, Marino e Bizzari Franca

11:15 Santa Messa def.: Luisa, Mario e Rino

18:00 Santa Messa def.: Gino, Mario, Giuseppe e Bruno.

Intervento di don Valentino sabato 3 ottobre 2020 10:34:53

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