Santa Maria della Marca

Castelfiorentino, diocesi di Volterra

 

 

Trinità, amore nella perfezione

I nomi di Dio sul monte sono uno più bello dell'altro: il misericordioso e pietoso, il lento all'ira, il ricco di grazia e di fedeltà (Es 34,6). Mosè è salito con fatica, due tavole di pietra in mano, e Dio sconcerta lui e tutti i moralisti, scrivendo su quella rigida pietra parole di tenerezza e di bontà. Che giungono fino a Nicodemo, a quella sera di rinascite. Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio. Siamo al versetto centrale del Vangelo di Giovanni, a uno stupore che rinasce ogni volta davanti a parole buone come il miele, tonificanti come una camminata in riva al mare, fra spruzzi d'onde e aria buona respirata a pieni polmoni: Dio ha tanto amato il mondo… e la notte di Nicodemo, e le nostre, s'illuminano. Gesù sta dicendo al fariseo pauroso: il nome di Dio non è amore, è "tanto amore", lui è "il molto-amante". Dio altro non fa che, in eterno, considerare il mondo, ogni carne, più importanti di se stesso. Per acquistare me, ha perduto se stesso. Follia della croce. Pazzia di venerdì santo. Ma per noi rinascita: ogni essere nasce e rinasce dal cuore di chi lo ama. Proviamo a gustare la bellezza di questi verbi al passato: Dio ha amato, il Figlio è dato. Dicono non una speranza (Dio ti amerà, se tu…), ma un fatto sicuro e acquisito: Dio è già qui, ha intriso di sé il mondo, e il mondo ne è imbevuto. Lasciamo che i pensieri assorbano questa verità bellissima: Dio è già venuto, è nel mondo, qui, adesso, con molto amore. E ripeterci queste parole ad ogni risveglio, ad ogni difficoltà, ogni volta che siamo sfiduciati e si fa buio. Il Figlio non è stato mandato per giudicare. «Io non giudico!»(Gv 8.15) Che parola dirompente, da ripetere alla nostra fede paurosa settanta volte sette! Io non giudico, né per sentenze di condanna e neppure per verdetti di assoluzione. Posso pesare i monti con la stadera e il mare con il cavo della mano (Is 40,12), ma l'uomo non lo peso e non lo misuro, non preparo né bilance, né tribunali. Io non giudico, io salvo. Salvezza, parola enorme. Dato che siamo qui per celebrare la festa della SANTISSIMA TRINITÀ, preghiamo il Signore affinché ci dia saggezza e comprensione e perché possiamo essere uniti nell'amore. Tre ERRE importanti nella nostra vita: Rivelazione, Relazione e Responsabilità per rinnovare la nostra fede nella trinità.

Agenda settimanale

 

 

 

10 Mercoledì - 10.a del Tempo Ordinario S. Censurio; S. Landerico; B. Enrico da Bolzano

1Re 18,20-39; Sal 15; Mt 5,17-19 Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio

18:00 Santa Messa def.: Carlo

 

 

 

13 Sabato - 10.a del Tempo Ordinario S. Antonio di Padova (m); S. Cetéo o Pellegrino

1Re 19,19-21; Sal 15; Mt 5,33-37 Tu sei, Signore, mia parte di eredità

18:00 Santa Messa def.: Bagnoli Claudio

 

Solennità del Corpo e Sangue di Cristo

Impossibilitati a compiere i gesti comuni che da anni caratterizzano il Corpus Domini in paese, d'accordo con don

Alessandro quest'anno lo celebreremo così:

In segno di comunione, ci uniremo solo spiritualmente alla celebrazione della comunità vicina, per evitare che un numero eccessivo di persone faccia venire meno il necessario distanziamento; don Alessandro presiederà i vespri alla Marca e don Valentino quelli in Santa Verdiana.

Intervento di don Valentino sabato 6 giugno 2020 14:34:27
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